Dalla VGD alla DS
Come marchio della casa automobilistica che ancora oggi porta il suo nome , il fondatore Andre' Citroen scelse il double chevron , una coppia di ingranaggi bielicoidali da lui brevettati . A testimonianza di quella grande passione per la meccanica che lo porto' ad indirizzare la sua azienda verso quella propensione all'innovazione e quella personalita' che nel mondo dell'automobile sono ormai proverbiali , la sua geniale spregiudicatezza trovo' la massima ed ultima espressione nella "Traction Avant" del 1934 , un'auto modernissima e dalle straordinarie qualita' stradali dotata di una monoscocca portante metallica , trazione anteriore , sospensioni a ruote indipendenti e freni a comando idraulico .
L'investimento richiesto dal progetto , sommatosi alle difficolta' finanziarie preesistenti e acuite dalla crisi , mise in ginocchio la societa' ; nel corso di quell'anno la famiglia Michelin , principale creditrice , su invito del governo francese acquisto' il 60% del pacchetto azionario estromettendo dal consiglio di amministrazione Andre' Citroen , avviandone la ristrutturazione .
Il 3 luglio 1935 il fondatore , gravemente malato da un anno , mori' . Dopo la sua scomparsa , alla direzione generale arrivo' un uomo che dimostro' di non essergli inferiore impostando il lavoro sulla continuita' ed adottando scelte in linea con l'immagine della marca , Pierre Jules Boulanger .Â
Nel 1938 , quando il lancio della T.P.V. ( alias 2CV ) sembrava ormai prossimo , Boulanger inizio' a pensare a una vettura di classe superiore . La Traction Avant era all'epoca insuperata , ma nei pochi anni trascorsi dalla sua presentazione la tecnologia aveva compiuto passi da gigante grazie alla propulsione dell'industria aeronautica . Secondo Boulanger questo progresso doveva essere riversato totalmente nel nuovo progetto .
Nei quadernetti dove annotava tutte le sue idee scrisse di un'auto destinata ad un significativo successo di mercato che chiamo' " Vehicule a' Grande Diffusion " o piu' brevemente VGD , in due versioni , VGD 125 (da 125 km/h di velocita' massima) e VGD 135 (da 135 km/h) . Entrambe piu' confortevoli della Traction ma piu' leggere ed aerodinamiche . La struttura avrebbe dovuto infatti impiegare delle sottili lamiere stampate in acciaio su un telaio in tubi a passo lungo . In seguito la gamma si sarebbe ampliata con versioni di lusso o scoperte , senza trascurare nemmeno i furgoni telonati . Il patron raduno' allora i suoi uomini migliori , da Andre' Lefebvre , il padre della Traction , a Forceau , Prudo' homme e Pierre Franchiset per la carrozzeria .
L'incredibile linea si deve all'italiano Flaminio Bertoni , anche autore della 2 CV . Originario di Masnago , un paese nei pressi del lago Maggiore , nel 1918 Bertoni inizio' la carriera come lattoniere alla carrozzeria F.lli Macchi . Nel 1923 si trasferi' a Parigi dove lavoro' presso alcune carrozzerie passando alla Citroen come disegnatore dal 1° gennaio al 30 aprile 1925 .